Manifesto anti-riduzionista
Per la centralità della coscienza
La cultura contemporanea ha preso congedo dalla ricerca della verità. La verità non è più il fine ultimo della ricerca, ma viene assunta come mezzo, giacché il fine è diventato l’utile, il vantaggioso. L’autentico pensiero filosofico ha cercato di contrastare questo decadere della verità a mezzo.
Solo la coscienza sa riconoscere il valore della domanda di verità e configurare un’autentica ricerca. Sennonché, ciò che la cultura contemporanea mette in discussione è precisamente il valore della coscienza, fino a negarla in certe forme estreme di riduzionismo.
Le concezioni riduzionistiche hanno inizialmente pensato la natura come un grande meccanismo, del quale cogliere le leggi. In un secondo tempo, sull’onda dei successi pratici ottenuti dalle scienze nel promuovere la concezione meccanicistica della natura, tale modello è stato esteso anche all’uomo. Prima al suo corpo, pensato come un insieme di processi biologico-meccanici, esprimibili in formule in tutto analoghe alle leggi valide per la natura, e poi alla sua mente, ridotta a un insieme di processi meccanici, a mera procedura computazionale.
L’immagine che resta dell’uomo contemporaneo è quella di un essere guidato dai processi biologici del suo cervello, un uomo senza coscienza, cioè un uomo-non- uomo. Una volta eclissata quest’ultima, inoltre, vengono meno quei principi di libertà e di responsabilità che fondano il sistema etico, giuridico e politico.
Questa immagine che la cultura contemporanea ci consegna presenta un uomo che non intende e non vuole, bensì esegue automaticamente. L’eclissi della coscienza, del resto, è rintracciabile in vari ambiti dell’esistenza umana: nella formazione dei giovani, nell’assenza di un’autentica cooperazione in vista del bene comune, negli effetti devastanti prodotti sull’ecosistema.
Il riduzionismo si traduce, quindi, nella perdita del senso autentico della libertà, che viene confusa con l’arbitrio del singolo, ancorché mascherato da comportamenti meccanici e stereotipati.
Questo manifesto intende porre un argine a tale riduzionismo antiumano e invita tutti coloro che non lo accettano ad agire per contrastare tale deriva e promuovere una nuova rinascenza.